Ci sono posti in cui ti senti a casa, sin dal primo momento in cui ci metti piede.
E così è stato per me, qui, tra le mura de La Lunanuova.
Accolta sin dai primi mesi di gravidanza, ho scoperto la più femminile delle arti: quella ostetrica e sono stata accompagnata nel vivere la gestazione esattamente come avrei voluto.
Queste mura, poi, hanno osservato il mio corpo cambiare attraverso la pratica yoga e visto nascere amicizie, di cuore e di pancia.
Ho accolto lì le prime vere contrazioni, ho vissuto lì la prima parte di un travaglio intenso per poi partorire, in ospedale, qualche ora dopo.
Poi c’è stato il dolce tocco del massaggio infantile e le lezioni di “musica in fasce” che hanno scandito i nostri mercoledi pomeriggio per due interi anni.
Ma più di tutto, quella sala e quella luce calda, sono state testimoni di lunghe condivisioni tra donne: tra una poppata e un cambio pannolino prima – sotto lo sguardo amorevole di ostetriche sempre pronte a supportare un cerchio di puerpere alle prese con l’allattamento – e poi, tra mamme ormai di “duenni” per il bisogno di confronto e sostegno mentre loro corrono, felici, lì dove tutto è iniziato.
Ad ogni donna nel suo viaggio della maternità auguro questo: un luogo caldo, la professionalità ostetrica e un cerchio magico di condivisione al femminile.
Grazie a Claudia e alle ostetriche de La Lunanuova: vi abbiamo salutate ieri ma a me e Violetta mancate già